SOLO LA LOTTERIA DEI CALCI DI RIGORE PUNISCE I GIALLOBLU
A TESTA ALTA!
In rete Reali, Sinibaldi e Guerra. Sbagliano invece Nica, Nenè e Colaceci
Sorteggio impietoso per i ragazzi di Forte che si trovano davanti i
veneti dell’Arzignano, la formazione che, insieme al Montesilvano, vanta il
Palmares più “pesante” tra le otto “big” scese a Policoro per contendersi la
coccarda tricolore dei cadetti.
Da una parte, quindi, due Scudetti, una Coppa Italia di serie A, due
Supercoppe italiane e dall’altra la formazione di Colleferro, decisa a far
proprio il motto dell’Allenatore “Rispetto per tutti e paura di nessuno”.
In questo clima si gioca il terzo dei quarti di finale della Coppa
Italia. Forte, come è tradizione, prepara la gara nei dettagli e prende in
considerazione l’eventualità dei calci di rigore, facendo esercitare i suoi per
i tiri dal dischetto e stilando l’elenco degli eventuali tiratori.
Tegola dell’ultimo momento l’assenza di Angelo Rossi, trattenuto a
Colleferro da inderogabili impegni di lavoro che si aggiunge a quella, ormai
purtroppo consueta, di Simone Ciafrei che non si unisce alla comitiva per
continuare l’iter riabilitativo.
Forte recupera però Edwin Pinzon e può contare su Guerra, assente in
Campionato per squalifica.
LA GARA. Starting Five come da copione e pronti a dar manforte nel
corso del match Sinibaldi, Nica, Pinzon e Stefano Forte. Prato Rinaldo senza
timori reverenziali nei confronti dei più quotati avversari, che parte con il
suo solito gioco fatto di passaggi rapidi e squadra corta. Arzignano che
risponde con la qualità dei suoi atleti che vantano, oltre che ad un recente
passato di serie A, anche titoli importanti sulle spalle, come i due Campionati
del Mondo vinti con la Nazionale brasiliana dal Capitano-Allenatore Marcio
Brancher. Ma sul campo i titoli non contano e la qualità dei ragazzi di Forte
annulla vittorie e Palmares degli avversari e i gialloblu fanno subito capire
ai veneti che sarà battaglia sportiva autentica. Per il Prato tra i pali
Daniele Di Stefano, che sarà autore di una prova maiuscola, Guerra e Nenè,
Reali e Colaceci. E il primo segnale che il Prato Rinaldo c’è lo manda proprio
Mike Guerra che dalla destra se ne va via al suo diretto avversario e centra in
pieno la traversa. L’Arzignano non sta certo a guardare e risponde colpo su
colpo, ma Di Stefano è su tutti i palloni ed è chiaro a tutti che, salvo
miracoli, oggi dalle parti di Daniele non si passa. Colaceci “sente” la porta e
ogni qualvolta che l’asfissiante marcatura a cui è sottoposto gli lascia
qualche centimetro, il bomber inquadra lo spazio tra i pali, ma stasera il Cola
non ha certo la fortuna dalla sua. E la dimostrazione c’è quando colpisce a
colpo sicuro, defilato sulla destra e, a portiere battuto, la traversa dice
ancora no al vantaggio gialloblu. La partita se ne va sui binari dell’equilibrio
fino ad un minuto dalla fine quando Reali scarica da destra sul secondo palo, Nenè
entra in scivolata, ma un difensore riesce a mettere lo scarpino sulla traiettoria
della sfera quel tanto che basta a far mancare la deviazione a porta vuota dell’Asso
di La Victoria di un capello. Si va quindi alla Lotteria dei Calci di Rigore.
MOSSA A SORPRESA DI PAOLO FORTE. Forte spiazza tutti, mandando a
parare i rigori a Jacopo Tantari. Il portierino della Juniores si ritrova sui
guanti una responsabilità più grande di lui, ma si avvia sicuro e determinato a
sbarrare ai veneti la strada della semifinale. Papà Sergio in tribuna quasi
sviene dall’emozione. Mossa suicida per qualcuno tra i commentatori presenti in
Tribuna Stampa, ma che si rivelerà, almeno sul fronte dei portieri, azzeccata,
a dimostrazione che Paolo Forte continua a saper leggere le situazioni da gran
maestro del Futsal quale è sempre stato.
CALCI DI RIGORE. Tantari fa il suo dovere, ipnotizzando i cecchini
avversari che sbagliano i rigori numero due e tre. Ma, purtroppo anche da parte
Prato Rinaldo Nica e Nenè, infallibili nelle prove della mattinata, fanno
cilecca e quando si va ai tiri ad oltranza, Bomber Colaceci regala, con il suo
errore dal dischetto, il passaggio tra le migliori quattro agli avversari. A
nulla servono i penalty battuti alla perfezione da Reali, Sinibaldi e Guerra.
IL COMMENTO. Mai come questa volta si può affermare che nulla si può rimproverare
a Paolo Forte e ai suoi ragazzi. Si esce a testa alta dalla prestigiosa
manifestazione nazionale senza aver perso nessuna delle gare disputate sin
dalla qualificazione, e essendo l’unica, insieme all’Arzigano ovviamente, tra
le otto “regine” a non aver preso gol. Tutti i giocatori hanno dato il massimo
sul campo e la delusione di non aver fatto un risultato migliore è certamente
mitigata dalle belle prestazioni di tutti gli uomini che Forte ha schierato sul
terreno di giuoco. Da Sinibaldi, che sta confermando la sua crescita costante,
sia da un punto di vista tattico che caratteriale, a Luis Nica, motorino
instancabile, a Edwin Pinzon, autore di una bella prestazione ed autentico “uomo
spogliatoio” a Stefano Forte, sempre pronto e disponibile, ai due portieri che
Paolo ha schierato. Daniele attento e sicuro per tutta la gara e Jacopo, più
forte dell’emozione di essere protagonista nel momento più difficile. Dietro,
un gruppo di giovani e giovanissimi a cui questa esperienza è servita per fare
gruppo, per imparare e per confrontarsi a livelli, sino a qualche mese fa,
davvero insperabili. Si torna a Colleferro a testa alta. Come sempre.
Consapevoli dei propri limiti, ma anche della propria forza. E da martedì, di
nuovo al lavoro. C’è un’altra Mission Impossible per gli uomini di Forte e come
scrisse qualcuno “ … gli esami non finiscono mai”. Ma ad affrontarla c’è un
gruppo coeso, tosto e pronto a dare il massimo per centrare l’obiettivo. E
sempre a testa alta.
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