giovedì 28 novembre 2013

FINALMENTE NICA!

Luis Nica
( Foto R. Corsaro )
E’ l’ora di Nica! Il fuoriclasse italoargentino, nato a Buenos Aires il 7 Marzo 1982 sarà a disposizione di Mister Forte sin dalla partita con il Maran Nursia di Sabato prossimo al Palaromboli di Colleferro.
Prelevato dalla formazione del “12Agosto” della capitale argentina in estate, Luis, che più volte ha vestito la maglia della Nazionale del suo Paese, ha dovuto aspettare il completamento del complesso iter burocratico tra le due federazioni, per ottenere il transfer necessario per vestire la maglia gialloblù del Prato Rinaldo.
“Una vera sofferenza stare fuori – ci confessa Nica – è dalla fine di Agosto che attendo questo momento e adesso non mi pare vero di poter scendere finalmente in campo!.”

Come hai visto finora la squadra?
“La squadra sta bene sia fisicamente che tecnicamente, che tatticamente. Sta migliorando di partita in partita e penso che possa continuare a recitare un ruolo da protagonista sino alla fine del Campionato. Il nostro obiettivo, d’altro canto, è quello di arrivare davanti a tutte le altre. Per questo sono venuto dall’Argentina. Perché credo in questo progetto e sin dall’inizio della preparazione l’obiettivo di tutti noi è stato quello di scendere in campo avendo come solo obiettivo la vittoria. Questa è stata sempre l’indicazione dell’allenatore e da Paolo Forte abbiamo assorbito il concetto di non mollare mai. Ci sono state partite che ci hanno visto in svantaggio, ma abbiamo sempre trovato la forza e la lucidità per rimontare e portare a casa il risultato.”

Quali sono, secondo te, i punti di forza di questa squadra?
“Innanzitutto il gruppo. Questa è una squadra dove tutti sono coesi e dove tutti si aiutano l’un l’altro. Personalmente ho potuto constatarlo nei momenti dove la frustrazione di non poter giocare si faceva più forte. Ho avuto vicino la Società, i compagni di squadra e i tanti tifosi che seguono il Prato. E adesso sta a me di ripagarli sul campo di tanta considerazione, stima e affetto che mi hanno fatto sentire sino ad oggi. Poi, l’organizzazione di gioco. Paolo Forte è un tecnico straordinario che fa della cura dei particolari e della preparazione della gara il suo punto di forza e questa mentalità la sta trasmettendo a noi giocatori e a tutto l’ambiente.”

A proposito di organizzazione, qualcuno afferma che il Prato Rinaldo è una squadra che privilegia la fase difensiva. Il numero di gol segnati sembra dimostrarlo.
“Non sono assolutamente d’accordo. La nostra è una squadra che fa dell’equilibrio la sua caratteristica fondamentale. Lo sta a dimostrare che abbiamo realizzato esattamente il doppio delle reti subite. E questo dato ci accumuna a tutte le altre squadre leader nei diversi gironi. E poi dobbiamo ricordare che quasi tutte le squadre che abbiamo incontrato ci hanno aspettato nella loro metà campo, preoccupandosi della pericolosità dei nostri avanti. E, come dicevo, il rapporto tra le reti subite e quelle realizzate conferma il grande equilibrio della nostra organizzazione di gioco.”

Qualcuno ha affermato sulla stampa che i valori reali del Campionato non sono quelli espressi dalla classifica.
“Premettendo che questo Girone è equilibratissimo, con nove squadre su dodici che possono puntare ai Play Off, devo dire che, sino ad oggi, nessuna delle squadre che abbiamo incontrato ha dimostrato di esserci superiore. Abbiamo conquistato la testa della classifica, vincendo largamente in Sardegna, dove tutti avevano sofferto e la abbiamo conservata con l’Elmas, che il sabato prima aveva battuto l’ex capolista. I ragazzi stanno dando tutto in campo e stanno rispondendo alla grande a chi nutriva dubbi o perplessità sulla qualità di questo gruppo."

Qual è l’apporto che ti senti di poter dare a questa squadra?
“So che i compagni si aspettano molto da me. Per quello che mi riguarda, dopo sette settimane di attesa sono carico e determinato a dare il mio contributo alla squadra. Io sono venuto dall’Argentina con un obiettivo, vincere il campionato e dare così una mano al Prato Rinaldo a conquistare la Serie A2. Conoscevo ii giocatori che avrei incontrato al Prato Rinaldo e continuo ad essere convinto che questo gruppo ha le potenzialità per centrare tutti gli obiettivi e Luis Nica è a disposizione dell’Allenatore per dare il suo contributo con tutto l’entusiasmo e la carica possibile.”

Chi ti ha sorpreso di più tra tutti i tuoi compagni?
“Come dicevo prima, i più anziani li conoscevo tutti e tutti si stanno esprimendo al meglio delle loro potenzialità. Tra i giovani potrei fare diversi nomi, uno su tutti Simone Ciafrei. E’ un ragazzo umile, che ascolta i consigli che gli vengono dati e ha tanta voglia di imparare. Se continua con questo spirito, sono sicuro che avrà davanti una brillante carriera agonistica.”

Hai un pensiero particolare da rivolgere alla vigilia del tuo esordio stagionale?
“Devo ringraziare in primis Paolo Forte, che mi ha voluto al Prato Rinaldo e che ha avuto la pazienza di aspettarmi sino ad oggi. Poi Francesco Viglietta e Alberto D’Ovidio, per la passione e l’impegno che ci stanno mettendo per consentirci di arrivare alle gare sempre al top della forma. E poi, un pensiero particolare a Sandro Ercoli, il nostro fisioterapista, per la sua disponibilità, la sua professionalità e la serenità con cui si rapporta a noi giocatori. In un bell’ambiente come questo del Prato Rinaldo, il suo contributo è importante per tutti.”


sabato 23 novembre 2013

IL DS ENRICO SEGANTINI SI CONFESSA: "Una società tranquilla e un ambiente sereno all'origine dei nostri successi"


Enrico Segantini è uno dei principali artefici dell’ottimo avvio di stagione del Prato Rinaldo che, con la sua vittoria sui sardi dell’Elmas 01, ha confermato il primato in classifica del Girone D con 17 punti nelle sette partite sino a qui disputate.
Direttore Sportivo a tutto tondo, Segantini è uno dei maggiori conoscitori del Futsal laziale, avendo attraversato, come dirigente, tutte l eserie regionali, prima di approdare, ormai da diversi anni, in pianta stabile nel Nazionale.
Da questa stagione Enrico ricopre l’incarico di Direttore Sportivo del nuovo Parto Rinaldo di Raffaele Pandalone e Paolo Forte e proprio il tecnico di Colleferro lo ha fortemente voluto all’interno dello Staff tecnico che dirige la società gialloblù.

Enrico, come è nata la squadra che oggi è prima in classifica?
Con tutte le difficoltà e i problemi di chi deve ricominciare dall’inizio. Abbiamo iniziato a lavorare, insieme a Paolo Forte, dalla prima settimana di Luglio, con idee chiare sui giocatori, sull’organizzazione e sul budget che la società ci metteva a disposizione. Abbiamo stabilito un criterio di economicità, di selezione tecnica e umana degli atleti, di obiettivi da raggiungere e su questa base ci siamo messi al lavoro.

E quali sono le maggiori difficoltà incontrate?
La più grande è stata sicuramente il mancato arrivo di Robinson. Il giocatore aveva sposato in pieno la causa del Prato ed era pronto a venire a Colleferro. Purtroppo, un gravissimo problema familiare lo ha bloccato all’ultimo istante in Venezuela, lasciandoci scoperti a mercato praticamente chiuso. Infatti. La difficoltà che ancora oggi abbiamo è quella di non avere un “doppione” nel suo ruolo.

E le maggiori soddisfazioni, invece?
Quella di aver creduto in giocatori che molti consideravano ormai sul viale del tramonto, definendoli “anziani” o, addirittura, “finiti” e che invece oggi stanno dimostrando di essere al top della forma fisica e mentale e di rappresentare un autentico valore aggiunto per la nostra squadra.
E poi quella, enorme, di essere riusciti a creare un ambiente sereno che nasce proprio dalla tranquillità che viene dalla Società.
E, su questo punto, occorre doverosamente ricordare l’apporto che danno tutte quelle figure che svolgono un lavoro a volte oscuro e che, erroneamente qualcino definisce di contorno e che invece rappresentano l’ossatura di tutta l’organizzazione. Mi riferisco in particolare a Sandro Ercoli, il nostro massaggiatore che permette a tutti gli atleti di essere sempre al massimo della condizione, anche collaborando in modo professionale con il Centro Fisioterapico di Colleferro, nostro partner sanitario, al magazziniere Sergio tantari, sempre attivo, presente ed efficiente. Un particolare ringraziamento va a quello che amo definire “il Guru del palazzetto”, Renato. La sua preziosa presenza ci permette di usufruire di un impianto importante come il Palaromboli, sempre al massimo dell’efficienza e della funzionalità.

Come ti sei inserito in quello che ormai molti addetti ai lavori definiscono il “Progetto Forte”?
Lavorare insieme era un sogno che cullavamo da anni e che, oggi, siamo riusciti finalmente a coronare. Ritengo che sia una fortuna per tutti avere l’opportunità di essere al fianco di un allenatore che, per la sua intelligenza e la sua cura dei dettagli, ritengo sia uno dei più bravi e preparati in assoluto.
Il mio compito è quello di mantenere all’interno dell’ambiente un clima di tranquillitàm e serenità che consenta all’allenatore e a tutto lo staff tecnico di lavorare con il massimo rendimento possibile e avendo a disposizione atleti in grado di garantire la più alta professionalità.

Molti però definiscono il Prato Rinaldo come un “fuoco di paglia” destinato ad estinguersi presto …
Chi ha studiato un po’ di chimica sa benissimo che anche un elemento come la paglia, se ben pressato, non prende fuoco. Il segreto per non far bruciare la paglia in un attimo, è quello di compattarla il più possibile. E questa, credo, sia la caratteristica principale e la forza di questa squadra e di questa società, la compattezza, appunto. Finchè la manterremo con questo spirito, il fuoco durerà e durerà a lungo, con buona pace di chi oggi afferma il contrario.

E quindi, gli obiettivi sono di alto livello?
A dire il vero non ci siamo mai nascosti. Questa squadra e questa società sono state concepite per un campionato di vertice e, confermo, ad oggi abbiamo tutte le caratteristiche e gli uomini giusti per centrare questo obiettivo. Anche senza giocatori importanti che sono stati ad un passo da noi e ai quali abbiamo dovuto rinunciare perché non rientravano nei parametri che la società aveva fissato. E quando parlo di parametri, non mi riferisco solo agli aspetti economici, ma anche che chi è arrivato al Prato Rinaldo è con noi perché ha sposato un progetto chiaro e ben definito.

Quale è stata l’autentica “chicca “ di mercato per Segantini e il Prato Rinaldo?
Sicuramente l’arrivo il gialloblù di Mike Guerra. Come sapete, Mike è stato un anno lontano dall’Italia e parecchie società importanti, anche di serie superiori, lo avrebbero voluto e lo hanno corteggiato per farlo tornare nel nostro Campionato.
Si è voluto rimettere in gioco con noi, credendo nel Progetto e nelle persone che lo portano avanti. E le soddisfazioni che si sta e ci sta regalando stanno a dimostrare che, sia lui che il Prato Rinaldo, hanno fatto la scelta giusta.
E, insieme a Mike, il plauso va comunque a tutti i nostri giocatori, che hanno saputo essere un gruppo coeso, con unità di intenti e che condivide obiettivi e modalità per raggiungerli.

Una menzione particolare?
Se proprio devo spendere una parola, per stima e amicizia, lo faccio volentieri per Andrea Colaceci. A 37 anni mentiene una freschezza e un entusiasmo che lo rendono, nel suo ruolo, uno dei migliori giocatori italiani della categoria. Un autentico professionista del calcio a cinque.
In passato qualcuno ha detto di Andrea che è un giocatore che certamente realizza molti gol, ma che ne fa prendere anche moltissimi alla squadra per le sue carenze in fase difensiva.
I numeri smentiscono decisamente questa tesi. Andrea ha realizzato otto reti in sette partite, dimostrando di essere il primo pivot italiano in classifica marcatori, in una formazione, il Prato Rinaldo, che vanta la difesa meno battuta del Girone e tra quelle meno perforate di tutta la Serie B.

Una considerazione sui tanti giovani che Forte ha messo in campo in queste prime sette giornate?
Non esiste termine più abusato, nel nostro mondo, della parola “progetto”. Noi però un progetto a medio elungo termine ce l’abbiamo davvero, ed è basato sui giovani. E quando parlo dei giovani, mi riferisco ai “nostri” giovani, a quelli che provengono dal vivaio che Paolo Forte ha costruito in tanti anni di passione e di dedizione a questo sport. Giocatori come Angelo Rossi, Simone Ciafrei, Stefano forte, Alessio Sinibaldi, ma anche Gioele Manni, Federico Valenzi, Lorenzo Tetti, Fabio Navarra o il terzo portiere Jacopo Tantari, non sono stati inseriti in squadra solo per soddisfare il regolamento che prevede la presenza obbligatoria degli “under” in lista, come fa qualcuno, ma per noi rappresentano giocatori veri, in grado di dare il cambio ai più esperti mantenendo, per il tempo che rimangono in campo, gli stessi Standard generali.
Sui giovani abbiamo puntato sin dall’inizio del campionato e oggi possiamo affermare che stanno ampiamente ripagando la nostra fiducia.

E questo è il pensiero di Enrico Segantini, un uomo che con il lavoro, l’umiltà e la passione, ha saputo conquistarsi la stima e la fiducia di tutto un gruppo che vuole lasciare un segno importante nella storia sportiva di questa società.

Marco Giustinelli
Ufficio Stampa

Asd Prato Rinaldo

giovedì 21 novembre 2013

I PULCINI DELLA FORTE VINCONO IN TRASFERTA 12 A 0


E’ la squadra più forte della Polisportiva Forte Colleferro e, giustamente, un orgogliosissimo Mister Paolo Forte porta la squadra in Sala Stampa per la prima intervista ufficiale della stagione. Sono i Pulcini di Mister Francesco e Mister Michele che, di buon grado, si sottopongono al fuoco di fila delle domande dell’Addetto Stampa.
Si inizia con la presentazione. Qualcuno non c’è, perché è scappato con mamma e papà. Gli impegni familiari del Sabato sera vengono subito dopo le performance calcistiche.
Con ordine Mister Francesco li fa accomodare sul divano e inizia la presentazione. Da veri campioni snocciolano nome cognome, ruolo e “anzianità di servizio”. Ci sono i veterani con quattro o cinque stagioni sul groppone e le matricole, con qualche settimana di permanenza in campo. C’è chi ha già chiaro il suo ruolo in campo e chi, invece, si fa suggerire dal vicino, come si fa a scuola, la differenza tra “laterale difensivo”  e “laterale offensivo”.
Qualcuno, già esperto, spiega che è “ultimo” oppure “universale”, altri dicono semplicemente che sono quelli che vogliono fare gol.
Le differenze sono tante: colore degli occhi e dei capelli, stazza fisica, parlantina più o meno sciolta, conoscenza più o meno approfondita di ruoli e posizioni in campo.
Una cosà, però, li rende tutti uguali, la gioia che brilla negli occhi di ciascuno, quando raccontano che sono appena tornati da una trasferta vittoriosa e che hanno vinto tutte e tre le partite disputate, rifilando ben dodici “pappine” agli sprovveduti avversari, tra le occhiate di orgoglio dei due “Mister“ e di qualche genitore curioso che si è intrufolato per suggerire qualche risposta “tecnica”.
La cosa simpatica è che alla domanda su chi è Francesco Totti, tutti rispondono abbastanza esattamente, mentre quando gli si chiede chi è il capitano della Nazionale di Futsal, gli sguardi si incrociano in cerca di una risposta che non viene. Giocano a calcio a cinque e sognano i prati verdi dell’olimpico o di San Siro.
Sognano, come può sognare un bambino che corre dietro al pallone pensandosi come un moderno eroe medievale, senza macchia e senza paura e con quella gioia esplosiva che parte quando una sfera di cuoio supera la linea bianca della porta.
Sono giocatori veri, perché, a differenza dei colleghi più adulti, vivono il calcio per quello che è, un gioco meraviglioso dove si vince e si perde tutti insieme, dove non esistono furbetti o furboni, dove si gioca solo per vincere. E se si perde, pazienza, sarà per la prossima volta.
Quello che si vede riflesso in quegli occhi meravigliosi, che si annusa nel profumo meraviglioso dei bambini, che si ascolta in parole a volte troppo grandi rispetto alle voci che le pronunciano, è l’essenza vera dello sport. E’ la felicità di vivere una esperienza che li aiuterà a crescere, in modo sano e pulito, circondati da uomini e donne più grandi che hanno scelto di regalare un pezzetto della loro vita, della loro passione, a tanti piccoli uomini da accompagnare, mano nella mano, per un tratto della  strada della vita.
Lo sport è soprattutto questo. E’ condivisione di valori, di consapevolezze. E’ la prima palestra dove si trasmette che i successi si guadagnano con il sacrificio e con il sudore. Che giocare in una squadra significa mettersi al servizio dell’altro, sostenere chi è meno forte e gioire quando il compagno più bravo di te fa gol.
E la fortuna di questi piccoli campioni è di vivere questa esperienza in una Società, la Forte Colleferro, che di questi valori ha fatto, da sempre, il suo cavallo di battaglia.
E così, i piccoli uomini crescono.
Per questo i Pulcini sono la squadra più forte della Forte Colleferro. E lo rimarranno sino a quando i lori visi esprimeranno quella trasparente serenità e quella gioia di vivere che solo un bambino può regalare.

Grazie ragazzi e forza … Forte!

Marco Giustinelli
Ufficio Stampa

martedì 19 novembre 2013

SOLIDARIETA' AGLI AMICI SARDI


L'Asd Prato Rinaldo, nelle persone del Patron Raffaele Pandalone, del Responsabile Area tecnica Paolo Forte e del suo Staff, degli atleti e di tutti i suoi tifosi e sostenitori, si unisce al cordoglio dell'intero mondo del Futsal per la tragedia che in queste ore sta colpendo la terra sarda.
Un particolare e affettuoso abbraccio agli amici delle Società

ATIESSE
ELMAS 01
FUTSAL OSSI

presenti nello stesso Girone del Prato Rinaldo e alle quali la Società è legata da sentimenti di amicizia, rispetto e sportiva solidarietà.

lunedì 18 novembre 2013