Enrico
Segantini è uno dei principali artefici dell’ottimo avvio di stagione del Prato
Rinaldo che, con la sua vittoria sui sardi dell’Elmas 01, ha confermato il
primato in classifica del Girone D con 17 punti nelle sette partite sino a qui
disputate.
Direttore
Sportivo a tutto tondo, Segantini è uno dei maggiori conoscitori del Futsal
laziale, avendo attraversato, come dirigente, tutte l eserie regionali, prima
di approdare, ormai da diversi anni, in pianta stabile nel Nazionale.
Da questa
stagione Enrico ricopre l’incarico di Direttore Sportivo del nuovo Parto
Rinaldo di Raffaele Pandalone e Paolo Forte e proprio il tecnico di Colleferro
lo ha fortemente voluto all’interno dello Staff tecnico che dirige la società
gialloblù.
Enrico, come è nata la squadra che oggi è
prima in classifica?
Con tutte le difficoltà e i problemi di chi deve
ricominciare dall’inizio. Abbiamo iniziato a lavorare, insieme a Paolo Forte,
dalla prima settimana di Luglio, con idee chiare sui giocatori, sull’organizzazione
e sul budget che la società ci metteva a disposizione. Abbiamo stabilito un
criterio di economicità, di selezione tecnica e umana degli atleti, di
obiettivi da raggiungere e su questa base ci siamo messi al lavoro.
E quali sono le maggiori difficoltà
incontrate?
La più grande è stata sicuramente il mancato arrivo
di Robinson. Il giocatore aveva sposato in pieno la causa del Prato ed era
pronto a venire a Colleferro. Purtroppo, un gravissimo problema familiare lo ha
bloccato all’ultimo istante in Venezuela, lasciandoci scoperti a mercato
praticamente chiuso. Infatti. La difficoltà che ancora oggi abbiamo è quella di
non avere un “doppione” nel suo ruolo.
E le maggiori soddisfazioni, invece?
Quella di aver creduto in giocatori che molti
consideravano ormai sul viale del tramonto, definendoli “anziani” o,
addirittura, “finiti” e che invece oggi stanno dimostrando di essere al top
della forma fisica e mentale e di rappresentare un autentico valore aggiunto
per la nostra squadra.
E poi quella, enorme, di essere riusciti a creare
un ambiente sereno che nasce proprio dalla tranquillità che viene dalla
Società.
E, su questo punto, occorre doverosamente ricordare
l’apporto che danno tutte quelle figure che svolgono un lavoro a volte oscuro e
che, erroneamente qualcino definisce di contorno e che invece rappresentano l’ossatura
di tutta l’organizzazione. Mi riferisco in particolare a Sandro Ercoli, il
nostro massaggiatore che permette a tutti gli atleti di essere sempre al
massimo della condizione, anche collaborando in modo professionale con il Centro
Fisioterapico di Colleferro, nostro partner sanitario, al magazziniere Sergio
tantari, sempre attivo, presente ed efficiente. Un particolare ringraziamento
va a quello che amo definire “il Guru del palazzetto”, Renato. La sua preziosa
presenza ci permette di usufruire di un impianto importante come il
Palaromboli, sempre al massimo dell’efficienza e della funzionalità.
Come ti sei inserito in quello che ormai
molti addetti ai lavori definiscono il “Progetto Forte”?
Lavorare insieme era un sogno che cullavamo da anni
e che, oggi, siamo riusciti finalmente a coronare. Ritengo che sia una fortuna
per tutti avere l’opportunità di essere al fianco di un allenatore che, per la
sua intelligenza e la sua cura dei dettagli, ritengo sia uno dei più bravi e preparati
in assoluto.
Il mio compito è quello di mantenere all’interno
dell’ambiente un clima di tranquillitàm e serenità che consenta all’allenatore
e a tutto lo staff tecnico di lavorare con il massimo rendimento possibile e
avendo a disposizione atleti in grado di garantire la più alta professionalità.
Molti però definiscono il Prato Rinaldo come
un “fuoco di paglia” destinato ad estinguersi presto …
Chi ha studiato un po’ di chimica sa benissimo che
anche un elemento come la paglia, se ben pressato, non prende fuoco. Il segreto
per non far bruciare la paglia in un attimo, è quello di compattarla il più
possibile. E questa, credo, sia la caratteristica principale e la forza di
questa squadra e di questa società, la compattezza, appunto. Finchè la manterremo
con questo spirito, il fuoco durerà e durerà a lungo, con buona pace di chi
oggi afferma il contrario.
E quindi, gli obiettivi sono di alto
livello?
A dire il vero non ci siamo mai nascosti. Questa
squadra e questa società sono state concepite per un campionato di vertice e,
confermo, ad oggi abbiamo tutte le caratteristiche e gli uomini giusti per
centrare questo obiettivo. Anche senza giocatori importanti che sono stati ad
un passo da noi e ai quali abbiamo dovuto rinunciare perché non rientravano nei
parametri che la società aveva fissato. E quando parlo di parametri, non mi
riferisco solo agli aspetti economici, ma anche che chi è arrivato al Prato Rinaldo
è con noi perché ha sposato un progetto chiaro e ben definito.
Quale è stata l’autentica “chicca “ di mercato per
Segantini e il Prato Rinaldo?
Sicuramente l’arrivo il gialloblù di Mike Guerra.
Come sapete, Mike è stato un anno lontano dall’Italia e parecchie società
importanti, anche di serie superiori, lo avrebbero voluto e lo hanno
corteggiato per farlo tornare nel nostro Campionato.
Si è voluto rimettere in gioco con noi, credendo
nel Progetto e nelle persone che lo portano avanti. E le soddisfazioni che si
sta e ci sta regalando stanno a dimostrare che, sia lui che il Prato Rinaldo,
hanno fatto la scelta giusta.
E, insieme a Mike, il plauso va comunque a tutti i
nostri giocatori, che hanno saputo essere un gruppo coeso, con unità di intenti
e che condivide obiettivi e modalità per raggiungerli.
Una menzione particolare?
Se proprio devo spendere una parola, per stima e
amicizia, lo faccio volentieri per Andrea Colaceci. A 37 anni mentiene una
freschezza e un entusiasmo che lo rendono, nel suo ruolo, uno dei migliori
giocatori italiani della categoria. Un autentico professionista del calcio a
cinque.
In passato qualcuno ha detto di Andrea che è un
giocatore che certamente realizza molti gol, ma che ne fa prendere anche
moltissimi alla squadra per le sue carenze in fase difensiva.
I numeri smentiscono decisamente questa tesi.
Andrea ha realizzato otto reti in sette partite, dimostrando di essere il primo
pivot italiano in classifica marcatori, in una formazione, il Prato Rinaldo,
che vanta la difesa meno battuta del Girone e tra quelle meno perforate di
tutta la Serie B.
Una considerazione sui tanti giovani che
Forte ha messo in campo in queste prime sette giornate?
Non esiste termine più abusato, nel nostro mondo,
della parola “progetto”. Noi però un progetto a medio elungo termine ce l’abbiamo
davvero, ed è basato sui giovani. E quando parlo dei giovani, mi riferisco ai “nostri”
giovani, a quelli che provengono dal vivaio che Paolo Forte ha costruito in
tanti anni di passione e di dedizione a questo sport. Giocatori come Angelo
Rossi, Simone Ciafrei, Stefano forte, Alessio Sinibaldi, ma anche Gioele Manni,
Federico Valenzi, Lorenzo Tetti, Fabio Navarra o il terzo portiere Jacopo
Tantari, non sono stati inseriti in squadra solo per soddisfare il regolamento
che prevede la presenza obbligatoria degli “under” in lista, come fa qualcuno,
ma per noi rappresentano giocatori veri, in grado di dare il cambio ai più
esperti mantenendo, per il tempo che rimangono in campo, gli stessi Standard
generali.
Sui giovani abbiamo puntato sin dall’inizio del
campionato e oggi possiamo affermare che stanno ampiamente ripagando la nostra
fiducia.
E questo è il pensiero di Enrico Segantini, un uomo
che con il lavoro, l’umiltà e la passione, ha saputo conquistarsi la stima e la
fiducia di tutto un gruppo che vuole lasciare un segno importante nella storia
sportiva di questa società.
Marco Giustinelli
Ufficio Stampa
Asd Prato Rinaldo
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