A metà del girone di andata si tirano le prime somme e si fa il primo
bilancio della stagione per Paolo Forte e il suo Prato Rinaldo. Un progetto
nuovo, ambizioso, basato su principi di eticità e soprattutto con una grande
visione verso il futuro, saldamente piantata nel presente. Un progetto legato
ad una concezione organizzativa innovativa e ancorata al territorio, che si
avvicina moltissimo al modello anglosassone, dove l’Allenatore in senso
tradizionale viene soppiantato da una nuova figura, quella del manager alla
Alex Fergusson per intenderci, al quale la Società affida l’intera gestione del
progetto e la composizione sia della squadra che dello staff dirigenziale.
E proprio su questi argomenti, abbiamo chiesto a Paolo Forte di fare
il punto della situazione.
Tra qualche giorno avrai
finalmente la squadra al completo. Come valuti il gruppo che hai a
disposizione?
Come tutti sapete, possiamo definire questa stagione come un nuovo
punto di partenza del Prato Rinaldo, sia a livello agonistico che societario.
Per quello che riguarda i ragazzi, sono veramente orgoglioso di questo gruppo.
Da Luglio stiamo lavorando cercando di sopperire con il lavoro e il sacrificio
ad alcuni punti di debolezza della squadra e, oggi, con soddisfazione possiamo
dire che questo obiettivo è stato il primo ad essere centrato. E questo grazie
all’impegno e alla professionalità di tutti. Sempre tutti presenti e
disponibili, sempre pronti a mettersi in gioco e a stringere i denti senza mai
un lamento o una polemica.
Credo che sia la tipologia di gruppo che ogni allenatore desidera
avere a disposizione e per me, ovviamente, è un vero piacere dirigerlo e farne parte, mettendo a disposizione la mia
esperienza e la mia passione.
Siamo ad un punto dove le
ambizioni del Prato Rinaldo non possono più limitarsi ad una salvezza
tranquilla.
Chi mi conosce sa che le mie squadre scendono in campo sempre per
vincere. Questa è la mentalità che inculco ai miei giocatori, indipendentemente
dall’avversario che ci troviamo davanti.
E ad oggi anche i numeri ci stanno dando ragione. Siamo secondi da soli, ad un
punto dalla prima e dopo le prime cinque giornate, siamo i soli, nel girone, ad
essere ancora imbattuti e inoltre abbiamo anche la migliore difesa.
Tutti questi elementi dimostrano che il Prato Rinaldo c’è e,
nonostante il Campionato sia ancora lungo e difficile, i miei giocatori hanno
dimostrato di avere acquisito la mentalità giusta per puntare a risultati
importanti.
Con questi presupposti si può solo migliorare. I ragazzi stanno dando
veramente tutto per questa maglia e per questi colori e meritano questo bel
momento e queste soddisfazioni che tutti stiamo vivendo.
La Prima Squadra rappresenta la
punta dell’iceberg. Ma dietro c’è tutto il Settore Giovanile.
Quando a Luglio abbiamo cominciato a pianificare quello che sarebbe
stato il Progetto Prato Rinaldo, il punto centrale è stato quello di
valorizzare le risorse del territorio e di potenziare un vivaio che ad, oggi,
posso dire che è, per quantità e qualità, uno dei migliori della nostra
regione.
Se analizziamo le varie formazioni, troviamo un’Under 21 nella quale
sono confluiti moltissimi giovani calciatori vogliosi di mettersi in mostra in
un Campionato nazionale e in un’ottica di proiezione in prima squadra. Una
formazione del tutto nuova che, dopo una partenza sofferta, comincia a trovare
l’amalgama e il gioco e con essi anche i primi punti in classifica.
La squadra Juniores guida la classifica del suo girone con cinque
vittorie in cinque partite, così come gli Allievi che con tre vittorie nelle
prime tre giornate sono saldamente alla testa del gruppo.
Grandi soddisfazioni vengono anche dai più piccoli, dove i
Giovanissimi, con una squadra in gran parte sotto età e i Pulcini, stanno
facendo davvero bene, esprimendo un bel gioco e cogliendo i primi risultati
della stagione.
E se guardiamo quello che è successo domenica in Serie B, dove in una
gara importante e combattuta, in campo, ad un certo punto, su cinque giocatori
tre erano nati a Colleferro, abbiamo la dimostrazione che il lavoro che da anni
stiamo facendo con i giovani e per i giovani sta dando i giusti frutti e la
giusta mentalità.
Risultati e soddisfazioni che
portano la firma solo di Paolo Forte?
Assolutamente no, ovviamente. I successi si costruiscono sul lavoro e
sulla passione di tutti. E penso sia doveroso dare il giusto merito a tutto lo
staff che sta lavorando a questo progetto e al patron Raffaele Pandalone che lo
ha sposato e ha messo a disposizione le risorse perché tutto questo potesse
accadere.
E’ difficile coordinare uno
staff di questo livello?
Dover gestire un gruppo di questo genere, con persone dalla
personalità forte e dalle eccellenti competenze professionali non è, alle
volte, semplicissimo, ma è sicuramente stimolante e ricco di soddisfazione,
soprattutto quando guardo i risultati che si stanno ottenendo. E, senza falsa
modestia, penso di aver individuato uomini che sanno ben coniugare la loro
professionalità e la loro passione per questo sport. Quando si ha a che fare
con persone intelligenti e preparate e che remano tutte nella stessa direzione,
si trova sempre la soluzione migliore a qualsiasi problema o difficoltà.
Francesco Viglietta è il tuo
braccio destro, dal punto di vista agonistico?
A Francesco è stato affidato uno dei compiti più difficili, quello di
fare da raccordo tra prima squadra e Under 21, essendo sia il preparatore
atletico della formazione maggiore che il tecnico di quella che, di fatto, è la
seconda squadra della società. Il suo è un ruolo particolarmente delicato, in
quanto a lui è affidata la crescita e la maturazione dei ragazzi che nel corso
della stagione saranno convocati per la Serie B e, contestualmente deve
garantire un equilibrio e una competitività all’Under. Non è cosa facile, ma
sono contento di constatare che la sta realizzando al meglio. Ad ulteriore
dimostrazione che ho a disposizione uno staff davvero di prim’ordine.
Anche Alberto D’Ovidio è un
acquisto importante
Alberto è un Preparatore Atletico bravo e preparato, ma soprattutto è
un ragazzo dalla straordinaria disponibilità. Senza di lui avremmo sicuramente
qualche lacuna in più da colmare. Sono certo che questa esperienza lo
arricchirà sia dal punto di vista umano che professionale .
Segantini è il Direttore
Sportivo “tuttofare”
Enrico Segantini rappresenta l’eccellenza in questo ruolo. E’ sempre
presente accanto alla squadra, seguendola dagli allenamenti all’organizzazione
delle trasferte. Cura con professionalità e competenza tutti i minimi
particolari dell’organizzazione, sia fuori che dentro il rettangolo di gioco.
E’ una di quelle rare persone che sa coniugare al meglio l’aspetto
organizzativo con quello emozionale e passionale.
Quello che mi lega a Marco Giustinelli è, oltre alla profonda stima
reciproca, l’attitudine a lavorare con i giovani in modo concreto ed efficace.
Lo considero un uomo di grande cultura umana e sportiva e in questi mesi è
riuscito a dare al Prato Rinaldo una visibilità che pochissime altre realtà del
Futsal, anche a livello nazionale,
possono vantare. E’ riuscito ad attivare strumenti di comunicazione, attraverso
l’uso delle nuove tecnologie, al servizio della squadra e di tutta
l’organizzazione, che aiutano a creare sempre nuove motivazioni e nuovi stimoli
sia ai giocatori che ai tifosi che allo staff.
Grazie a lui il Prato Rinaldo ha anche la sua Web Radio, dove si può
ascoltare, oltre al commento sulla giornata di campionato, anche la voce dei
protagonisti in campo e che rappresenta una novità molto ben accolta da tutto
l’ambiente.
Inoltre è riuscito a coinvolgere un gruppo di ragazzi del nostro
Settore Giovanile che sin dal mattino preparano la parte coreografica delle
partite in casa, con tanto di “curva” organizzata che sostiene la squadra per
tutta la durata dell’incontro e di speakeraggio ad inizio gara. Il tutto
all’insegna del Fair Play e del massimo rispetto sia per gli avversari che per
i direttori di gara.
Come tutti gli altri componenti dello staff, posso dire che è l’uomo
giusto al posto giusto.
Ufficio Stampa
Asd Prato Rinaldo
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