ANDREA COLACECI
Professione Bomber
Sul campo l’ho conosciuto in
estate, prima del ritiro precampionato. Era il momento in cui il trio Forte,
Pandalone, Segantini stava costruendo il Prato Rinaldo 2013/2014 e si
cominciava a capire chi facesse parte del progetto.
Nonostante il nome pesante sulle
spalle, ho conosciuto un ragazzo umile, primo ad arrivare al Palaromboli ed
ultimo ad uscirne. Un esempio per i più giovani, un appassionato di questo
sport che gioca ed insegna a giocare, che sa abbassare la testa quando il
Mister lo corregge, ma sa guardare negli occhi l’avversario con la rabbia e la
determinazione di chi sa che molto può dare e ricevere da questo sport.
E, nonostante le trentasette
primavere che sono pochissime nella vita, ma abbastanza per chi fa sport a
questi livelli, ha mantenuto la freschezza di un esordiente, sapientemente
mixata con la professionalità di un veterano. E per il Prato Rinaldo la
presenza di Andrea è quello che si può definire un autentico “valore aggiunto”.
Quando lo raggiungo per fargli
qualche domanda, mentre in poltrona smaltisce le tossine del sabato pomeriggio,
guardandosi la sua Roma in tv, la sua disponibilità è quella di sempre, da
quando indossava la maglia blucerchiata della Sampdoria.
Andrea, che hai provato quando
hai visto la palla entrare in rete per il gol del pareggio contro la tua ex
squadra?
“ Quello che provo ogni partita anche se in molti lo ignorano o
vorrebbero cancellarlo ..... “
Come vedi il Prato Rinaldo dopo
le prime nove giornate, quando ormai ha incontrato tutte le pretendenti, almeno
sulla carta, alla vittoria finale?
“Vedo una squadra in forma e in salute. Siamo quasi giunti alla fine
del Girone di andata imbattuti,
mantenendo la testa della classifica e quindi penso che non si possa
parlare più di sorpresa, ma di una splendida realtà, che sta affermando sempre
più che i risultati si raggiungono mettendo insieme uomini, serenità, lavoro e
sacrificio.”
“Le componenti sono tante, ma porrei l’accento su tre punti per me
fondamentali: primo la grande serenità che si respira nell’ambiente, data da
una organizzazione di prim’ordine, dove tante persone lavorano, magari in modo
oscuro, ma sicuramente redditizio, poi l’allenatore. Ci si aspettava un grande
tecnico, serio e preparato, e invece abbiamo trovato anche un grande uomo,
vero, leale e rispettoso nei confronti di tutti. Infine il giusto mix tra
giocatori esperti e navigati che mettono a disposizione la loro esperienza e
giovani emergenti, con grande talento, ma anche con la dovuta umiltà di chi sa
che deve imparare. Tutto questo, sapientemente gestito, crea le condizioni del
nostro attuale – e mi auguro duraturo – primato.”
Sei il calciatore italiano che
ha segnato più reti nel Girone. Il futsal, a certi livelli, può fare a meno dei
campioni stranieri?
“Il Futsal ha sicuramente subito un’evoluzione sostanziale rispetto
agli inizi, quando i “big” provenivano da calcio e adattavano le proprie grandi
qualità ad una disciplina molto diversa sia tatticamente che, per certi versi
anche tecnicamente, come il calcio a cinque.
L’avvento dei calciatori stranieri, principalmente sudamericani,
provenienti da paesi dove il Futsal vanta tradizioni ormai consolidate, ha
sicuramente innalzato il livello tecnico e tattico di questo gioco. Ma se
ancora oggi noi giocatori italiani di esperienza possiamo dire la nostra, vuol
dire che i campioni nascono a tutte le latitudini. Il problema è che in Italia
è bassa la qualità dei Settori Giovanili, dove, generalmente, si lavora male e
con pochissima professionalità e dove l’ambiente è spesso attraversato da
polemiche gratuite e, tutto sommato, inutili e dannose. Guardate che cosa è
riuscito a realizzare Paolo Forte a Colleferro. Un vivaio che ha portato in
Serie B giocatori come Rossi, Ciafrei, Manni, Sinibaldi, Stefano Forte, Tetti,
Navarra, Tantari, solo per fare i nomi di chi ha già esordito in prima
squadra.”
Sportivamente parlando, cosa
vorresti trovare sotto l’albero di Natale?
Vorrei passare un Natale da primo della classe e con la miglior
difesa, dopo quattro mesi di lavoro. E penso quindi che Babbo Natale dovrebbe
fare uno sforzo davvero piccolo per accontentarmi.
Dopo il mercato di riparazione,
pensi che cambieranno le gerarchie del campionato?
Penso che a dicembre si possano acquistare solo giocatori che, magari
danno una mano, ma sicuramente non è possibile comprare alcuni fattori
determinanti che si costruiscono col tempo e con il lavoro. E anche dal
versante giocatori, il miglior acquisto l’ha fatto proprio il Prato Rinaldo,
avendo finalmente a disposizione, dopo che per settimane la burocrazia ne aveva
bloccato l’utilizzo, quel campione che è Luis Nica!
Oltre il Prato Rinaldo, chi
vedi favorita per il passaggio alla serie superiore?
Intanto dovrei capire chi punta a vincerlo visto che qualche squadra,
che ad inizio stagione molti accreditavano come sicura candidata alla vittoria
finale, oggi parla di salvezza o di big Match inaspettati !!!!!
Marco Giustinelli
Ufficio Stampa
Asd Prato Rinaldo
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